
La coltivazione del carciofo spinoso, Nutrizione e Avversità
- 27 Sep, 2023
In questo articolo forniremo le principali indicazioni per una coltura di successo del carciofo spinoso.
La nutrizione
Il carciofo necessita di elevate quantità di elementi nutritivi, sia perché deve far fronte alla considerevole produzione di capolini che si verifica nel corso del protratto periodo del raccolto, sia perché deve fronteggiare il notevole sviluppo che interessa la parte aerea della pianta. Per questo motivo la coltivazione del carciofo richiede frequenti concimazioni che apportino costanti quantità di elementi nutritivi alla pianta. In particolare l’azoto ed il fosforo sono indispensabili per favorire lo sviluppo vegetativo della pianta, mentre,il potassio è necessario sia per migliorare la resistenza della pianta alle avversità climatiche, sia per favorire una produzione qualitativamente più buona di prodotto. Durante la coltivazione del carciofo la concimazione azotata viene ripetuta in copertura (2-3 interventi) durante il periodo di maggior sviluppo della pianta.
Il carciofo gradisce particolarmente le concimazioni a base di letame maturo o altri concimi organici naturali le cui somministrazioni migliorano sia la qualità del prodotto, sia la qualità del materiale di propagazione che la pianta genera.
Di seguito specifico i valori di asportazione del carciofo:
Azoto: 170-220 Kg/ha;
Fosforo: 100-150 Kg/ha;
Potassio : 120-170 Kg/ha.
Inoltre, per aiutare la pianta a fronteggiare l’elevato sviluppo della parte fogliare, si suggerisce, in occasione dei trattamenti antiparassitari, di miscelare a questi ultimi anche concimi fogliari. E’ importante precisare che,prima dell’impianto della carciofaia è opportuno effettuare l’analisi chimica del terreno interessato,onde conoscere l’esatta dotazione naturale di fertilità del terreno nonché il PH. Le quantità delle concimazioni da somministrare, infatti,dipendono dalla effettiva fertilità naturale del suolo.
Principali avversità
MARCIUME RADICALE (erwinia carotovora): Si tratta di un batterio che colpisce le piante nei punti in cui siano state provocate delle ferite causate da tagli, o durante le operazioni di lavorazione della coltura.Tale batterio, in condizioni climatiche caratterizzate da umidità, determina marcescenza della pianta.
OIDIO (leivellula taurica): é sicuramente l’infezione che provoca maggiori danni alla coltura del carciofo.
Generalmente si manifesta alla fine dell’estate e può protrarsi sino al giungere dei primi freddi. L’infezione da oidio é riconoscibile dal fatto che colpisce la pianta del carciofo a partire dalle foglie basali. Queste ultime, una volta colpite, prima ingialliscono e poi si disseccano con un caratteristico ripiegamneto dell’apice della foglia verso l’alto.
PERONOSPORA (bremia lactucae): questa malattia crittogamica si manifesta in periodi dell’anno particolarmnete umidi che generalmente coincidono con il principio dell’autunno; può, però, ripresentarsi anche in primavera. L’infezione colpisce le foglie più giovani della pianta del carciofo che risultano caratterizzate da macchie clorotiche che successivamente assumono una colorazione bruna. Nella pagina inferiore della foglia colpita da peronospora si presenta la tipica eflorescenza biancastra che costituisce gli organi di propagazione della malattia (sporangiofori). La peronospora provoca il disseccamento repentino delle parti colpite ed il conseguente deperimento della pianta.
MARCIUME DEL COLLETTO (sclerotinia sclerotiorum): si tratta di una alterazione dei tessuti corticali i quali imbruniscono ricoprendosi,in seguito,di una abbondante muffa di aspetto feltroso-cotonoso di color bianco candido in cui si evidenziano gli sclerozi (corpi di colore nero). Questa patologia si manifesta generalmente nei terreni umidi e ricchi di sostanza organica. I danni provocati sono ingenti tanto da compromettere, nella maggior parte dei casi, tutta la coltura. Non esiste una lotta mirata per combattere questo fungo in maniera efficace. Si suggerisce di non ripetere la coltivazione del carciofo nello stesso terreno in tempi brevi e di effettuare frequenti lavorazioni al terreno.